Aspiranti pensionati, datevi da fare! Se avete raggiunto, o raggiungerete i requisiti per andare in pensione entro la fine di novembre, e state tentennando, sappiate che mollare il lavoro prima di dicembre vi consente di ottenere dall’Inps un assegno più ricco. Dal 1° gennaio 2016 saranno in vigore i nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo, e rispetto ai valori utilizzabili sino al 31 dicembre 2015, i nuovi coefficienti fanno registrare una riduzione che a seconda dell’età di accesso alla pensione, varia da un minimo dell’1,35 a un massimo del 2,50%. Un calo tutto sommato modesto, considerato che rispetto a quelli originari della riforma Dini del 1995, sono calati complessivamente di oltre il 12% ed è questo calo, evidentemente, che produce il taglio delle rendite.
Revisione periodica Dal 1° gennaio 2016 entrano dunque in funzione i nuovi coefficienti utilizzati per il calcolo della pensione con il criterio contributivo, cui, a partire dal 2012, sono soggetti tutti i lavoratori, compresi coloro che potevano far valere 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995, i quali continueranno comunque a beneficiare del più favorevole calcolo retributivo per la quota di anzianità maturata sino al 31 dicembre 2011. La revisione dei coefficienti, legati all’età alla quale si va in pensione (sono più bassi se si esce dal lavoro prima e più alti se si esce dopo), è stata prevista a fronte dell’allungamento della vita media. Ipotizzando che si riceve l’assegno per più tempo, a parità di età di uscita dal lavoro, l’importo, legato ai contributi versati nella propria vita lavorativa, sarà più basso. La revisione scatta automaticamente ogni 3 anni e scatterà ogni 2 anni a partire dal 2019.
Un assegno più basso Va comunque detto che per chi è soggetto al sistema misto (l’attuale maggioranza dei pensionandi), l’impatto sull’importo di pensione è piuttosto contenuto. Facciamo un esempio pratico che ci aiuta a capire meglio. Ipotizziamo il caso di un dipendente che il prossimo novembre compie i previsti (dalla riforma Fornero) 66 anni e 3 mesi di età. E poniamo che questo signore abbia accumulato circa 150mila euro. La sua quota contributiva sarebbe di 8.513 euro se cominciasse a percepirla quest’ anno. Se invece dovesse fare domanda dicembre (decorrenza gennaio 2016), e quindi continuando a versare contributi, la stessa quota sarebbe di 8.331 euro, 182 euro in meno, una decurtazione di 14 euro al mese (per tredici mensilità). Fonte: http://www.giornatanazionaledellaprevidenza.it/