Seminario SOSPESO: Il Trentino-Suedtirol nell’Età della pietra

SEMINARIO SOSPESO AI SENSI DEL DPCM 9 Marzo 2020 e rinviato a data da destinarsi.

******************************

Il prossimo 21 Marzo 2020, alle ore 15:00, si terrà un seminario, organizzato dalla Compagnia d’Arme Luporum Filii, Associazione di rievocazione storica, che consentirà un tuffo nella storia del Trentino-Südtirol, con un approfondimento riguardante l’Età della Pietra.

martorelli-damiano-seminario-trentino-eta-pietra

45000 anni fa, durante l’ultima glaciazione, il Trentino-Südtirol era sotto un’immensa coltre di ghiaccio, spessa quasi 2 km, che fluiva a circa 1500 metri rispetto al piano campagna attuale, lasciando apparire solo le cime più alte, come il Bondone o la Paganella. Questa coltre bianca ha pertanto cancellato ogni traccia antropica precedente: i più antichi rinvenimenti sono attribuibili all’uomo di Neanderthal nel cosiddetto Paleolitico medio, all‘interno di una fascia altitudinale delimitata a valle dalle quote raggiunte dalle lingue glaciali dell‘Adige e del Sarca, nell’area del Monte Baldo.

Occorrerà attendere l’11000 a.C., durante la deglaciazione, per assistere alla lenta colonizzazione dell’odierno Trentino-Südtirol.

Il Seminario si propone, quindi, di ripercorrere le tappe fondamentali di questa età pionieristica, in cui l’uomo lentamente risale l’asta dell’Adige, nel periodo convenzionalmente definito Età della pietra, fino a circa il 3600 a.C.

Relatore: Ing. Damiano Martorelli, PhD
Ingegnere, storico e archeologo, svolge attività di ricerca e consulenza nel campo del cultural heritage sia in proprio, sia come ricercatore afferente al Laboratorio di Beni Culturali nel Dip. di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento. Il suo campo di specializzazione è la modellizzazione di protocolli d’indagine non distruttiva ai raggi X di reperti archeologici.

Quando: Sabato 21 marzo 2020, Ore 15:00 – Ingresso libero.
Sede: Sala Arturo Rossi, c/o Cassa Rurale Alta Valsugana, Via Verdi, Pergine Valsugana (TN)

Per info: luporumfilii.tn@gmail.com

Seminario: Il principato vescovile di Trento nell’Europa del ‘200

Si è tenuto lo scorso 12 Aprile 2019, alle ore 20:00, il seminario, organizzato dalla Compagnia d’Arme Luporum Filii, Associazione di rievocazione storica, sul Principato vescovile di Trento nel contesto dell’Europa del ‘200.

seminari - Martorelli-Damiano-Il-Principato-Vescovile-di-Trento-nel-200.jpg

Il Principato di Trento nasce, infatti, agli albori dello scontro di potere tra Papato e Sacro Romano Impero a inizio X secolo, per eminenti ragioni strategiche: il ruolo di cerniera tra Europa e Pianura Padana attraverso la Val d’Adige. La sua Storia fu subito complessa, connessa da un lato alle lotte di potere europee -tra papi e imperatori- e dall’altro all’ascesa delle famiglie nobili locali, o presunte tali, come i Tirolo, il cui apogeo sarà proprio il XIII secolo.

Il programma della serata:

■Europa: cenni sulle linee economiche di sviluppo dal Mille al ‘200

■L’Europa dopo Carlo Magno fino al ‘200:
Cenni di evoluzione politica dell’Europa
Feudalesimo e Stati nazionali

■Lo scontro tra Impero e Papato nel ‘200
Il sogno di Enrico VI e Federico II
Ierocrazia da Innocenzo III a Bonifacio VIII

■Il Principato vescovile di Trento
La nascita in età ottoniana
Ruolo strategico ed economico nel ‘200
L’ascesa dei Tirolo e rapporti di forza

Si ringraziano i numerosi intervenuti.

seminari - Martorelli-Damiano-Principato-Vescovile-200_f1.jpg seminari - Martorelli-Damiano-Principato-Vescovile-200_f2.jpg
seminari - Martorelli-Damiano-Principato-Vescovile-200_f4.jpg seminari - Martorelli-Damiano-Principato-Vescovile-200_f3.jpg

Conferenza ad Ala (TN) sui sesini veneziani (XVI sec.)

Martorelli Damiano - Conferenza sui sesini veneziani (XVI secolo)Si è tenuto ad Ala (TN) lo scorso 14 Dicembre, alle 20:30, presso l’Auditiorium della Cassa Rurale Vallagarina la prima conferenza sui sesini veneziani relativi alla raccolte numismatiche di proprietà del Comune di Ala (TN).

La conferenza si è tenuta con il patrocinio del Comune di Ala, rappresentato dal Vicesindaco dr.ssa Tomasi, e dall’Università di Trento, Laboratorio di Beni culturali presso il Dipartimento di ingegneria Industriale.

Da parte nostra abbiamo curato la presentazione al pubblico intervenuto delle analisi dei materiali svolte presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Trento e la Fondazione Bruno Kessler di Trento, mentre la parte numismatica è stata curata dalla dr.ssa Beate Marcinik.

Damiano Martorelli - Introduzione allo studio dei materiali a supporto delle indagini numismatiche
Il titolo della presentazione della conferenza ad Ala (TN)

Damiano Martorelli - Introduzione del Vicesindaco Tomasi
Introduzione del Vicesindaco di Ala (TN) dr.ssa Tomasi

Damiano Martorelli - Introduzione della conferenza
Introduzione storica della conferenza ad Ala (TN)

Il contesto storico

I sesini furono introdotti nella Repubblica di Venezia durante il governo del Doge Francesco Donato (1545-1553) al fine di consolidare la propria presenza nei territori dell’entroterra. Il Consiglio dei Dieci ne ordinò la sua prima coniazione per decreto nel 19 Ottobre del 1547. Si trattava di una nuova moneta in mistura di argento e rame, dove il metallo prezioso era meno del 50%.

Italia nel XVI secolo
La penisola italiana nel XVI secolo

Il sesino fu una moneta che ebbe notevole successo in campo commerciale soprattutto per le transizioni quotidiane, dato il modesto valore rispetto alle monete argentee chiamate “ducati”. I sesini erano anche definiti doppi quattrini. Il loro valore era equivalente a otto piccoli denari, anch’essa una moneta a in mistura a basso tenore di argento. I piccoli denari erano a loro volta soprannominati piccioli e, per il modesto valore, presto ribattezzati dal popolo bagattini. Dodici piccioli erano equivalenti ad un soldo veneziano.

Il sesino fu largamente accettato anche al di fuori dei territori della Repubblica; a riprova della sua ampia circolazione, si hanno numerosi ritrovamenti in diversi scavi archeologici in molte aree del Trentino Alto Adige.

Sfortunatamente, con il successo iniziarono anche la produzione di contraffazioni da parte di diverse zecche del nord Italia (tra le quali Masserano, Passerano, Frinco). La produzione clandestina di monete, non solo sesini ma anche monete di più alto valore era un problema ben noto al Senato veneziano sin dal XIII secolo, e causò danni ingenti all’economia della Repubblica di Venezia, che dovette intervenire in maniera decisa.

Il Senato di Venezia ordinò in una prima fase il ritiro delle monete, la loro rifusione e riconiatura con una nuova legenda. In una seconda fase, visto il continuare delle contraffazioni, i sesini furono aboliti con decreto del 15 Dicembre 1600. Le nuove emissioni furono sospese per sempre nel corso del 1603, e non furono più riprese.